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"Io mi fermerò e avrò riposo, tu invece dovrai vagare". Con queste parole, secondo alcune leggende medievali, Cristo aveva condannato l'Ebreo Errante per averlo insultato lungo il Calvario. Da allora il mesto vagabondo ha viaggiato nel patrimonio letterario universale, assumendo di volta in volta il ruolo di pio pellegrino, di savio veggente o di crudele alchimista, fino al Novecento, quando diviene la personificazione dell'Uomo che resiste alle prove della vita, l'Altro o Everyman. Questo volume vuole ricreare il contesto letterario in cui si è sviluppato il mito dell'Ebreo Errante, per mettere in risalto le peculiari caratteristiche della sua costante e inquietante presenza nelle letterature anglofone. Dall'incontro con i pellegrini sulla via di Canterbury nei versi di Chaucer, l'eterno viandante ha vagato col suo sguardo mesmerico fra i testi di Coleridge, Shelley, Lewis, Maturin, Joyce, Wiesel e molti altri fino ad approdare, nel 2007, sulle pagine di Stephen Gallagher.